Un castello, una visione: il futuro si progetta

È stato un appuntamento fuori dall’ordinario, quello organizzato ieri sera da Sistem Air in collaborazione con il distributore di materiale elettrico Marchiol. Un evento riservato, quasi intimo, che ha avuto come sfondo un luogo dal fascino straordinario: Castel Thun, gioiello architettonico della Val di Non, nel comune di Ton, in provincia di Trento.

Sede storica della potente famiglia Thun fin dal Cinquecento, l’edificio domina la valle da un colle panoramico, circondato da meleti e boschi. Dopo un lungo e meticoloso restauro durato 23 anni, Castel Thun è tornato a splendere con i suoi ambienti originali, come la celebre Stanza del Vescovo interamente rivestita in legno di cirmolo. Un luogo suggestivo, intriso di storia, perfetto per ospitare una riflessione contemporanea sul costruire bene e sul progettare meglio.

Progettazione, aria e cultura: la triade imprescindibile

L’evento, pensato come momento di confronto diretto con gli installatori, ha posto al centro del dialogo un tema tanto trascurato quanto determinante: la qualità dell’aria indoor. E lo ha fatto nel modo più autentico possibile, una chiacchierata franca, tecnica, ma al tempo stesso conviviale, nella corte del castello, in un clima di grande partecipazione.

Protagonista per Sistem Air, Edoardo Bozzini, responsabile commerciale dell’area, che ha saputo coinvolgere la platea con passione e concretezza, raccogliendo stimoli e restituendo spunti preziosi. Il nodo, ancora una volta, è la progettazione: spesso assente, spesso ignorata, troppo spesso lasciata alla fine dei giochi. Eppure è proprio da lì che dovrebbe iniziare ogni discorso legato alla salubrità.

Edoardo Bozzini

Edoardo Bozzini

Area Manager Sistem Air

“Una location strepitosa. Castel Thun non è stato solo il luogo perfetto ma un vero e proprio simbolo per ricordare quanto sia importante pensare con concretezza agli immobili del futuro e riuscire a costruire, progettare e ristrutturare con un imperativo occhio alla salubrità dell’aria”.

L’impianto aspirapolvere centralizzato come leva culturale

Il sistema di aspirazione centralizzata è stato posto al centro della discussione non solo come impianto tecnologico, ma come strumento culturale per una nuova visione dell’edilizia. Un’opportunità concreta per progettisti, installatori e utenti finali di ripensare gli spazi in chiave salubre e sostenibile.

Dall’incontro è emersa l’esigenza di rafforzare una sinergia trasversale: gli sforzi degli installatori elettrici nell’educare e proporre il sistema risultano spesso vanificati da una filiera che non sempre si muove in modo armonico. Serve un cambio di paradigma, in cui nessuno scavalca nessuno, ma tutti collaborano per guidare le scelte dell’utente finale verso soluzioni realmente efficaci.

Un tramonto che accende riflessioni

La serata si è conclusa con il calare del sole, quando il Castel Thun ha cambiato volto sotto i riflessi dorati del tramonto. La torre, aperta per l’occasione in via esclusiva, ha fatto da sfondo a una tavola rotonda illuminata dalla luce calda del crepuscolo: un’atmosfera quasi teatrale, degna cornice per un evento che ha unito cultura, tecnica e visione.

In un’epoca in cui le tecnologie evolvono alla velocità della luce, la qualità dell’aria resta una questione antica quanto l’architettura stessa: invisibile, ma fondamentale. E Castel Thun, con la sua storia e la sua maestosità, lo ha ricordato a tutti con autorevolezza.