L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 del 2020 ha riacceso con forza, sin da subito, la necessità di rivedere e accelerare i protocolli riguardo la qualità dell’aria indoor, rimasti sopiti dalla carenza progettuale e che oggi reclamano tutta l’irresponsabilità per la mancata adozione di misure atte a prevenire e coadiuvare una pandemia di questa portata.
Se è vero che il contrasto alla malattia è affidato alla medicina, è altrettanto vero che le prime misure di contenimento sono quelle legate alla pulizia, igienizzazione e sanificazione degli ambienti.
In questa direzione, l’Istituto Superiore della Sanità ha pubblicato il RAPPORTO N°5/2020 INDICAZIONI AD INTERIM PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DEGLI AMBIENTI INDOOR IN RELAZIONE ALLA TRASMISSIONE DELL’INFEZIONE DA VIRUS SARS-COV-2, in cui evidenzia:
Nei diversi edifici e ambienti in cui si svolgono una molteplicità di attività e funzioni (come le abitazioni, gli uffici, le strutture sanitarie, le farmacie, le parafarmacie, le banche, le poste, i supermercati, gli aeroporti, le stazioni e i mezzi di pubblici) è utile promuovere processi che permettano di acquisire comportamenti e misure di prevenzione della salute.